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LA RIFORMA DELLE PENSIONI-RICORDIAMO I PUNTI SALIENTI

MILANO, 28 GENNAIO 2012

SPETT.
CLIENTELA

OGGETTO: LA RIFORMA DELLE PENSIONI-RICORDIAMO I PUNTI SALIENTI
Ricordiamo alla ns. spettabile clientela, i punti salienti della riforma delle pensioni:
1) A partire dall’anno 2012, le anzianità contributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 verranno calcolate per tutti i lavoratori con il sistema contributivo;
2) Il sistema contributivo è un sistema di calcolo della pensione che si basa su tutti i contributi versati durante l’intera vita assicurativa; il sistema retributivo, invece, si base sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa;
3) Tutti i lavoratori che avrebbero usufruito di una pensione calcolata esclusivamente con il calcolo retributivo (evidentemente più vantaggioso) avranno una pensione in pro rata calcolata con entrambi i sistemi di calcolo;
4) Età per il pensionamento di vecchiaia: dal 1 gennaio 2012, per le donne, lavoratrici dipendenti, 62 anni; entro il 2018, le donne, lavoratrici dipendenti, conseguiranno la pensione di vecchiaia a 66 anni. Per le lavoratrici autonome e le iscritte alla gestione separata, dal 1 gennaio 2012, l’età pensionabile è fissata a 63 anni e 6 mesi; dal 2018, sarà necessario avere compiuto i 66 anni. Gli uomini, invece, sia dipendenti che autonomi, sin dal 2012 conseguono la pensione a 66 anni. Per ottenere il pensionamento di vecchiaia, sia uomini che donne, devono avere un’anzianità contributiva di almeno 20 anni;
5) Dal 1 gennaio 2012, la pensione di anzianità non esiste più; è stata sostituita dalla pensione c.d. anticipata. Non bastano più i 40 anni ma ce ne vogliono per l’anno 2012, 41 e 1 mese per le donne e 42 e 1 mese per gli uomini.
6) Il meccanismo delle quote è stato abolito così come la finestra di scorrimento di 12 mesi di attesa (finestra mobile). La pensione decorrerà dal 1° giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
7) Sono stati introdotti dei disincentivi per chi chiede la pensione anticipata prima dei limiti anagrafici previsti per la vecchiaia.
8 ) Da 62 a 70 anni il pensionamento sarà flessibile con applicazione dei relativi coefficienti di trasformazione del capitale accumulato con il metodo contributivo calcolati fino a 70 anni.
9) Per le donne che entro il 31 dicembre 2012 raggiungono i 60 anni di età e hanno almeno 20 anni di anzianità contributiva potranno andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 64 anni di età;
10) Per i lavoratori del settore privato: i lavoratori (uomini e donne) che entro il 31 dicembre 2012 maturano 36 anni di contribuzione e 60 anni di età o 35 di contribuzione e 61 di età potranno andare in pensione al compimento dei 64 anni di età;
le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2012 maturano almeno 20 anni e, alla medesima data, conseguano un’età anagrafica di almeno 60 anni, potranno andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 64 anni di età;
11) IMPORTANTE: ai lavoratori che maturano i requisiti previsti entro il 31 dicembre secondo la normativa vigente alla predetta data del 31 dicembre 2011, non si applica la riforma delle pensioni, vale a dire l’aumento dell’età pensionabile e l’abolizione delle pensioni di anzianità;
lo stesso dicasi per le lavoratrici dipendenti ed autonome, in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e di un’età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome per le quali, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, è confermata la possibilità di conseguire il diritto all’accesso al trattamento pensionistico di anzianità qualora optino per una liquidazione del trattamento medesimo secondo le regole di calcolo del sistema contributivo.
Con l’occasione, comunichiamo alla spettabile clientela, che il ns. studio, collegato alla FONDAZIONE NAZIONALE DEI CONSULENTI DEL LAVORO, è diventato uno studio di CONSULENZA PREVIDENZIALE, e, sulla base della presentazione di un estratto conto aggiornato, siamo in grado di prospettare al cliente, la possibile decorrenza della pensione, quale alternativa è la migliore possibile, e gli importi di pensione presunti che verranno conseguiti. Cordiali saluti.

DOTT. MONICA MELANI