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Influenza A, misure sui luoghi di lavoro

Influenza A, misure sui luoghi di lavoro

INFLUENZA A, MISURE SUI LUOGHI DI LAVORO
Informazione e valutazione dei rischi per prevenire contagi

La sicurezza sul lavoro impone un test sull’influenza A. I datori di lavoro, in particolare, sono tenuti ad aggiornare la valutazione dei rischi per individuare se e per quali lavoratori si rende necessaria la vaccinazione. A raccomandarlo è il ministero del lavoro, in una nota dell’11 settembre, con cui fornisce le linee guida per la riduzione del rischio espositivo nei luoghi di lavoro al nuovo virus A(H1N1). Le imprese, inoltre, sono tenute ad informare i propri dipendenti sulla nuova influenza e a garantire sul posto di lavoro disponibilità di detergenti liquidi, salviettine monouso e mascherine. E se c’è contagio, devono attivare tutte le misure cautelative (compresa una nuova informazione ai dipendenti) per evitare la diffusione tra i lavoratori.

MISURE DA METTERE IN ATTO SUI LUOGHI DI LAVORO:
Nei luoghi di lavoro, spiega il ministero, il rischio di trasmissione dell’influenza (pandemica o stagionale) è in gran parte condizionato dalla condivisione di spazi in ambienti confinati e da attività che espongano a contatto con il pubblico. In ogni caso, in qualsiasi luogo di lavoro è fondamentale il rispetto di elementari norme igieniche quali l’igiene delle mani e l’adozione di comportamenti di buona educazione igienica per limitare le occasioni di contagio attraverso starnuti o colpi di tosse. Le mani vanno lavate frequentemente (ed ogni volta che sia necessario, in particolare dopo aver usati i servizi igienici e prima dei pasti) con acqua e sapone o con soluzioni detergenti a base di alcool (concentrazione 60-90%).
Pertanto sui luoghi di lavoro lavabi e detergenti a base di alcool debbono essere sempre disponibili e facilmente accessibili. Il ministero ricorda che, nel caso di lavaggio con acqua e sapone, va usata acqua calda e le mani insaponate debbono essere strofinate per 15-20 secondi, usando poi asciugamani monouso o asciugatori ad aria calda (da mettere a disposizione nei luoghi di lavoro a cura delle aziende) mentre nel caso di detergenti a base di alcool non va aggiunta acqua e le mani debbono essere strofinate tra loro fino a che non ritornano asciutte. Tutte le informazioni utili alla prevenzione delle infezioni sul luogo di lavoro, aggiungono la linea guida, vanno utilmente illustrate ai lavoratori attraverso poster che mostrino le pratiche appropriate per il lavaggio delle mani e i comportamenti igienici di buona educazione da adottare.

IN CASO DI CONTAGIO:
Ove si dovesse verificare più di un caso confermato, probabile o sospetto di influenza nel periodo di contagiosità, il ministero spiega ai datori di lavoro che occorrerà informare i dipendenti circa la loro possibile esposizione al contagio sul luogo di lavoro, nel rispetto della riservatezza dei dati sensibili (dlgs n. 196/2003). Quindi, bisognerà invitare i dipendenti risultanti esposti a tenere sotto controllo il proprio stato di salute per rilevare la prima comparsa di sintomi sospetti e ricordare opportunamente la necessità di consultare il proprio medico di famiglia in caso di situazioni che potrebbero costituire un maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza quali ad esempio: stato di gravidanza, malattie croniche del metabolismo, malattie cardiovascolari, asma, enfisema, etc. Capitolo a parte è riservato dalle linee guida, infine, alle donne in stato di gravidanza, in particolare a quelle al secondo e terzo trimestre di gravidanza, le quali sono a maggior rischio di complicazioni da influenza stagionale.

GLI OBBLGHI PER I DATORI DI LAVORO
Provvedere all’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi in relazione al rischio espositivo ad agenti biologici in collaborazione con il medico competente, se presente, prevedendo protocolli per la gestione di dipendenti con sintomi di influenza manifestati sul posto di lavoro.
Verificare vi sia corretta informazione per l’uso di mascherine (in ambiti lavorativi non sanitari)
Identificare, in collaborazione con il medico competente, i dipendenti essenziali al ciclo produttivo da sottoporre a vaccinazione, per garantire il mantenimento delle attività socialmente utili (vedere al riguardo il Piano Nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale)
Verificare i siti del ministero del lavoro e del ministero degli affari esteri per informazioni su specifiche situazioni di rischio in paesi esteri che potrebbero essere mete di trasferte all’estero di dipendenti
Come misura organizzativa, se attuabile, pianificare la possibilità di fruire di assenze che non disincentivino lavoratori a rimanere a casa per prendersi cura in caso di necessità di assistenza di propri familiari ammalati o di figli minorenni in caso di interruzione di attività didattiche per focolai epidemici.

DOTT.SSA MONICA MELANI

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